Volevo scrivere un post su quanto mi è accaduto alcuni giorni fa. Mi è capitato tra le mani un volantino scritto in italiano “bizzarro”. In questo si propagandavano corsi di Mindfulness antistress, antinvecchiamento, antidolore e qualche altro “anti” proposti da persone senza alcuna formazione e, udite udite, della durata di un, dicesi un, pomeriggio con un costo di 200 €. Ora capisco la disoccupazione e la necessità di essere creativi, ma utilizzare la Mindfulness senza alcuna preparazione vuol dire rischiare di trovarsi di fronte a pazienti fortemente depressi o con altri disturbi psichiatrici con esiti potenzialmente drammatici. Mentre ragionavo su questo post mi è rimbalzata la notizia di Repubblica che Chiara Ferragni ha preso la sua prima lezione di Mindfulness.
Se mai ci fosse stato bisogno di ulteriori conferme, abbiamo un altro esempio di McMindfulness. Questo termine è stato coniato per indicare il fenomeno per cui anche la Mindfulness è ormai diventata di diritto un oggetto di consumo; come un paio di jeans, un orologio o una polpetta americana dal nome scozzese…McDonald appunto. Si perché la notizia diffusa attraverso Instagram (tengo a rassicurare chi ha la bontà di seguirmi che non sono un suo follower e non ho un acconto Instagram) è di quelle … ghiotte: la Ferragni ha, come abbiamo visto, preso la sua prima lezione di Mindfulness. Che già detto così si capisce che non ha centrato lo spirito di questo percorso. Ora la notizia è di quelle che nel tritacarne delle modalità di comunicazione attuali durerà il tempo di un battito di ciglia ma è indicativo della lettura che viene data attualmente della Mindfulness: essenzialmente corrispondente a una giornata antistress alle terme o ad un soggiorno in un centro benessere.
Ma…
la Mindfulness è molto di più. La Mindfulness ha molto a che fare con il lasciare andare più che con il trattenere, più con il distacco che con il mantenere, più con il silenzio che con la bottiglia d’acqua da 8 €, più con l’essere che con l’apparire. Ma essendo un incorreggibile ottimista e un appassionato di meditazione Mindfulness e conoscendo a fondo le potenzialità di queste tecniche millenarie sono convinto che possa fare il miracolo. Il miracolo della consapevolezza, sebbene nutrita dall’autocompassione nei confronti dei propri errori, di capire che sfasciare per una festa a sorpresa un supermercato, distruggendo derrate alimentari in un mondo che patisce la fame nella propria carne viva, è molto poco mindful.