Nel 2013 Ronald E. Pursuer pubblica un articolo nella edizione americana dell’Huffington Post dal titolo “Oltre la McMindfulness”. Sempre lo stesso autore, nel 2019 edita un libro dal titolo “McMindfulness: come la Mindfulness è diventata la nuova spiritualità capitalista”.

Nel 2013 Ronald E. Pursuer pubblica un articolo nella edizione
americana dell’Huffington Post dal titolo “Oltre la McMindfulness”.
Sempre lo stesso autore, nel 2019 edita un libro dal titolo
“McMindfulness: come la Mindfulness è diventata la nuova
spiritualità capitalista”.

Diciamo subito che Pursuer non è solo e semplicemente un
giornalista è anche insegnate ordinato dall’ordine buddhista
coreano Taego. La sua, dunque, è una critica che viene
dall’interno di quel mondo che ha nella Mindfulness un suo punto
centrale.

Con il termine McMindfulness Pursuer indica come la Mindfulness
sia diventata un fenomeno di consumo sempre più diffuso, da
pratica di nicchia a industria capace di fatturare miliardi di dollari.
Due dati per tutti: sono oltre 1000 le applicazioni di Mindfulness
per smart phone oltre al fatto che solo Amazon offre oltre 40000
libri che hanno la Mindfulness come argomento.

È veramente così? La Mindfulness è sempre e solo un fenomeno
di consumo? Cosa ci dice l’esplosione di corsi di Mindfulness? È
veramente una sorta di moderno “oppio dei popoli” utile solo a
sopportare il vivere in una società alienante e disumana, come
sostenuto da Pursuer? O un metodo di fare soldi?

Andiamo per ordine…..

Una prima necessaria distinzione che va fatta è quella della
Mindfulness come fenomeno sociale e la Mindfulness utilizzata
nella pratica clinica di cui ci sono ormai tantissime le evidenze
scientifiche prodotte. Su quest’ultimo aspetto non ritengo sia
necessario spendere altre parole.

Veniamo ora agli aspetti sociali della Mindfulness.
Al d là delle intenzioni di Kabat-Zinn e della miriade di ricercatori,
studiosi, praticanti buddhisti e di altre tradizioni spirituali che
l’hanno utilizzata e utilizzano approfondendo il suo lavoro, è
innegabile che la Mindfulness non “vive” sul cucuzzolo di una
montagna e non è praticata da puri spiriti. D’altra parte ognuno di
noi è in parte angelo e in parte demone. La Mindfulness, dunque,
è calata e vive in una società capitalistica che oltre tutto vive una
profonda crisi valoriale, sociale ed economica ed è praticata da
esseri umani con tutte i loro pregi, difetti, e incoerenze. D’altra
parte nel codice Pali Saṃyutta-nikāya viene citato l’episodio del
re Pasenadi che chiese consiglio sul suo problema di eccesso di
cibo, oggi diremmo un disturbo del comportamento alimentare. Il
Buddha diede istruzioni su come comportarsi alla presenza di un
personaggio di corte a cui il re pagava lo stipendio per ricordare
al re, durante il pasto, le istruzioni del Buddha. Queste istruzioni
erano staccate da qualunque percorso di “risveglio o
illuminazione”. Dunque, anche al tempo del Buddha, la
Mindfulness poteva avere certi aspetti economici.

Tuttavia, è innegabile che persone che non hanno formazione in
materia, che non praticano personalmente e che utilizzano la
Mindfulness solo perché “trendy”, ha un mercato ed è pure un po’
fico, si siano buttate sulla Mindfulness. Non possiamo certo
escludere che in questo plotone di istruttori ed esperti (sic) di
Mindfulness ci siano persone veramente esperte e con un buon
curriculum formativo e personale ma certamente queste sono una
minoranza.

Una volta che si sia accettato che la Mindfulness, se non ben
compresa, può avere anche avere dei risvolti negativi vale
piuttosto la pena di domandarsi a cosa risponda questo
fenomeno, a quali bisogni insoddisfatti e a quali richieste inevase
essa risponda.
Mi sembra ci sia alla base di questo fenomeno una ricerca
profonda di senso e di spiritualità che spesso le religioni
tradizionali non soddisfano. Dunque le religioni cosiddette
“abramitiche” (Cristianesimo, Ebraismo, e Islam) dovrebbero
trarre da questo fenomeno un invito a rivalutare quanto hanno
“dimenticato” di portare avanti nel corso dei secoli: il percorso
mistico delle propria visione e proposta spirituale.

Per usare una citazione del teologo Mancuso forse è “il tempo di
impollinarsi più che di impallinarsi” e imparare anche dalle altre
tradizioni spirituali con quella semplicità e umiltà tipiche di una
vera ricerca spirituale.

Tornando alla domanda iniziale se la Mindfulness sia veramente
“l’oppio dei popoli”, una sorta di nuova religione un po’ naif, un po’
New Age e con quel tocco di Oriente che fa oggi tanto fico;
capace però di ottenebrare le menti e ridurre le sofferenze
psicologiche di persone alienate. È mia convinzione che la
risposta a questa domanda sia negativa…. Anche perché le
polpette di McDonald non mi piacciono.

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