Programma Autunnale di Mindfulness
Ecco le attività previste per quest’autunno: Roma La Comunicazione consapevole (Riservato Dipendenti Save the Children) Roma 27/11 (Colli Portuensi) Percorso
Come abbiamo visto sinteticamente nella pagina precedente, la percezione di una minaccia o più in generale dello stressor determina l’attivazione e l’integrazione dei cerebrali deputati alla risposta di combattimento/fuga.
In questa figura è sintetizzata la cascata di avvenimenti che portano, partendo dal cervello, all’attivazione delle ghiandole surrenali con successiva produzione di adrenalina, noradrenalina, cortisolo e aldosterone. Queste sostanze determinano, ognuna per la sua parte, la “preparazione” dell’organismo ad una risposta combattimento/fuga. In effetti esiste anche una terza modalità di risposta il freezing di cui parleremo più avanti.
Vediamoli per grandi linee.
Queste sostanze sono responsabili essenzialmente degli effetti cardiovascolari. Esse determinano:
Evidentemente, questi effetti sono utili per un organismo che si prepara a combattere o a fuggire. Così, è utile che nei muscoli aumenti la perfusione di sangue ed il tono muscolare per essere più efficienti, ma che alla cute ne arrivi di meno per ridurre le perdite di sangue in caso di ferite; che le pupille siano più dilatate per vedere meglio; che la digestione sia bloccata attraverso la riduzione della perfusione con aumento o riduzione della motilità gastrointestinale in quanto ritenuti non importanti ai fini della risposta combattimento e fuga.
CORTISOLO E ALDOSTERONE
Gli effetti degli altri ormoni surrenalici (cortisolo e aldosterone) si armonizzano con quelli cardiovascolari della Adrenalina e Noradrenalina agendo con un’azione prevalentemente metabolica.
E’ evidente come tutte queste azioni vadano nella direzione della risposta a una minaccia. Così l’aumento della glicemia e dei grassi serve a dare un surplus di energia, la dilatazione bronchiale migliora ossigenazione del sangue, l’aumento dei liquidi prepara l’organismo a un’eventuale perdita di sangue. Esiste dunque una sorta di “sinfonia della risposta allo stressor” che coinvolge tutto l’organismo, a diversi livelli, per prepararlo al combattimento o alla fuga.
Tutto bene, dunque.
Ma cosa succede se la minaccia si prolunga o se a uno stressor se ne aggiunge un altro? Se non riusciamo a entrare nella fase di recupero che, come abbiamo visto, permette all’organismo di reintegrando le energie spese? Se gli effetti di questa “preparazione” perdurano nel tempo?
Se questo succede, ci avviamo, inesorabilmente, verso una situazione di stress cronico con i danni da iperstimolazione del nostro sistema di “combatti o fuggi” che si aggiungono all’esaurimento delle risorse disponibili come abbiamo visto a proposito della gazzella. Vediamoli in sintesi
SISTEMA CARDIOVASCOLARE
SISTEMA METABOLICO
SISTEMA OSTEOARTICOLARE
SISTEMA GASTROINTESTINALE
SISTEMI VARI: Frequentemente, l’impatto dell’attivazione cronica dei sistemi di risposta può determinare danni in vari ambiti:
In effetti, sembrerebbe proprio così: un sistema “studiato” per una realtà molto diversa da quella con cui ci confrontiamo tutti i giorni. Oppure no? Forse di LEONESSE non ce ne sono ormai tanti in giro, ma di camion sicuramente si.
Il problema, però, non tanto quello di avere un sistema che risale ai nostri progenitori più lontani quanto piuttosto di non lasciare che questo diventi il capitano della nostra nave e che ci costringa a rotte ormai vecchie.
E in questo senso Porges con la sua teoria polivagale ci da gli strumenti per capire come questo sistema apparentemente vecchio e obsoleto sia andato incontro ad una sorta di manutenzione. Rimandiamo alla prossima sezione per saperne di più.
Ho dedicato la mia vita professionale alla medicina con un profondo impegno verso la mindfulness. Credo fermamente che la consapevolezza del momento presente sia fondamentale non solo per il benessere dei miei pazienti, ma anche per migliorare la qualità delle cure che offro.
Ecco le attività previste per quest’autunno: Roma La Comunicazione consapevole (Riservato Dipendenti Save the Children) Roma 27/11 (Colli Portuensi) Percorso