Quando ho condiviso su questo blog temi di politica il mio obbiettivo era portare una certa idea di consapevolezza su avvenimenti che mi sembrava ne avessero bisogno. Cercare di ragionare in modo pacato, senza aggressività mettendo in evidenza aspetti che mi sembrava non avessero ricevuto sufficiente attenzione.Mettere in evidenza come la realtà abbia bisogno di analisi e studio e soprattutto l’inefficacia delle soluzioni semplici a problemi complessi. Il problema dei migranti è uno di quelli complessi in cui si intrecciano i disastri di una globalizzazione sempre alla ricerca di mano d’opera a basso costo, un’economia predatoria portata aventi dal mondo occidentale insieme alle altre potenze economiche Russia e Cina (pensiamo a come le aziende cinesi si stanno comprando pezzi di interi paesi africani) classi dirigenti inadeguate e corrotte dei paesi in via di sviluppo spesso insediate attraverso manovre degli stessi paesi sviluppati. E’ evidente che in un quadro del genere sia non solo inefficace ma anche eticamente scorretto, cercare di risolvere il problema attraverso una politica delle cannoniere, come è stato proposto, oppure quella dei muri, già in atto.
Se si arriva al punto a cui stiamo arrivando allora è necessario esprimere in modo chiaro e netto il proprio dissenso e la propria vergogna.
Mi vergogno. Di una casta politica che agisce senza avere un’idea di stato e della comunità che ne sta alla base in una prospettiva di tempo che vada al di là di poche settimane. Di un ministro che a proposito di migranti sfiancati da lunghe detenzioni, ferite fisiche e psicologiche, violenza e maltrattamenti dice ” a bordo stanno tutti bene”. Di un (ora) ministro che ai comizi sventolava un rosario per raccattare qualche voto, Mi vergogno dell’attuale casta politica al potere che chiude i porti per evitare di accogliere donne, bambini (molti non accompagnati) e donne incinta. Mi vergogno di un presidente del consiglio che ringrazia gli spagnoli, quasi che noi non avessimo potuto accogliere le navi per esplosione e relativa inagibilità di tutti i porti italiani e non piuttosto ad un atteggiamento razzista. Mi vergogno di una casta politica che dimentica la nostra storia che è fatta di esodi negli ultimi 100 anni di italiani in cerca di migliori condizioni di vita. (io sono figlio di migranti italiani). Mi vergogno di un parlamento che è stato, salvo poche voci, incapace di esprimere un dissenso netto e chiaro. Mi vergogno di un’opposizione che per mero calcolo è andato dietro alle farneticazioni governative. Mi vergogno di tanti cristiani che per molto meno sarebbero scesi in strada a protestare. Mi vergogno del web e social che sembrano, nella stragrande maggioranza, completamente succubi dell’attuale casta politica.
Mi vergogno e non mi rappresentate.